Marco Belpoliti

Immagina: via turisti, tornelli e caos. Miracolo a Venezia

Venezia come vorremmo vederla, e che non è mai così. Venezia senza i suoi abitanti, senza i turisti, i vaporetti, i fastfood, i ristoranti, i bar, i venditori ambulanti, i baracchini, i tavoli all'aperto, le file ai bagni, le scale delle chiese occupate, i piccioni. Senza pioggia, senza acqua alta, senza sole. Venezia al tramonto. Venezia di notte, all'alba. Venezia in sogno. Questa la città che ci mostrano le fotografie di Luca Campigotto. Venezia onirica, eppure così reale, come l'abbiamo sempre vista e come non l'abbiamo mai vista. Venezia è un'immagine, un posto della mente; è una rivelazione. È la meraviglia fatta realtà. Ha ragione Tiziano Scarpa quando dice che per vederla davvero bisogna cancellare quello che si frappone tra noi e i palazzi, tra noi e le calli, l'acqua, le chiese, le pietre, i muri, le muffe. Via tutto.

Campigotto ci offre una visione di Venezia che è insieme reale e irreale, forse perché Venezia è la più irreale delle città del mondo, e ci si meraviglia che ci sia e che ancora duri, e che si possa continuare a visitarla. Nonostante le torme che l'assediano, nonostante i tornelli, Venezia è la più reale città del mondo, dove ogni angolo di strada, ogni ponte, imbarcadero, colonna, loggiato, camino, anfratto, strettoia o slargo, diviene l'immagine stessa della cosa: l'idealità totalmente reale. Campigotto la fissa in un istante che è unico, eppure sembra durare senza termine. L'attimo stesso della felicità, perché la perfezione dell'esistere è composta di mille dettagli, ma di questi uno solo prevale sugli altri.

Venezia è la felicità fatta città. Una perfezione imperfetta, e per questo unica. Campigotto la fissa con il cielo imbronciato ed è subito splendida, oppure fa emergere il colore biancastro dell'acqua dei canali e subito ci fa capire che Venezia poggia sulla sabbia, che è terra quella che la sostiene, anche se tutto lì sembra galleggiare. Venezia è un'isola che vola nel cielo, sale anche quando l'occhio del fotografo la coglie dall'alto, sopra i tetti e le case, sopra i campanili e le guglie. Venezia è a un tempo minuscola e immensa. Campigotto allarga lo sguardo del suo obiettivo, l'abbraccia di colpo, e Venezia diventa minuscola, come chiusa in una bolla di vetro, in un'ampolla, e dentro ci siamo anche noi, perché non si può non guardare queste immagini senza sentire che noi siamo dentro la bolla, parte di Venezia, di quella onirica e insieme di quella reale.

Di più: in queste fotografie sembra che Venezia ci pensi, ci voglia, ci chiami. Ci dice: Venite qui, di notte o all'alba, venite e restate invisibili, perché solo così potete davvero vedermi. E chi scorre le pagine di questo magnifico libro non riesce che a rispondere: Vengo subito! Che si tratti di Piazza San Marco o di una delle isole della sua laguna, di un famoso palazzo del Canal Grande o di un ignoto molo su un'isoletta, il desiderio di essere lì è fortissimo. Venezia è un miracolo che si ripete ogni giorno, e qui, in questo album di scatti fotografici, sembra durare per sempre.

Nessuna città è eterna. Tutte sorgono, crescono, raggiungono un apice e poi decadono. Conflitti, guerre, pestilenze, crisi economiche, eventi tellurici o atmosferici decretano la fine delle città nel corso dei secoli. Il miracolo di Venezia è la sua durata, il fatto che sembra sorta dal nulla, come ci inducono a pensare queste immagini di Campigotto. Pare nata dalle acque, come Venere, già fatta. Eppure sappiamo che ogni muricciolo, ogni ponte, ogni ingresso di palazzo patrizio o semplice calle, è il frutto di un lavoro secolare, di fatiche e sforzi degli uomini che l'hanno edificata. Perché Venezia sia esistita, perché abbia raggiunto la forma che queste istantanee fissano, sono occorsi fiumi di denaro provenienti dall'Oriente e da molti luoghi lontani della Terra. Campigotto ci convince che non è così, che di tutto quello che appartiene allo sforzo protratto nel tempo degli uomini resti ben poca traccia. La bellezza è così: spietatamente unica, assoluta ed esclusiva. Davanti a queste fotografie di Campigotto si resta a bocca aperta, letteralmente senza parole. La bellezza di Venezia è eterna.

copyright © 2013 Luca Campigotto
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Luca Campigotto

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